Istituto Auxologico Italiano Ospedale San Luca (Punto Prelievi)

Ieri, 22/9 ho avuto una brutta esperienza durante il prelievo di sangue, al sesto piano. L’nfermiera, signora Carmen, ha spinto l’ago un po’ troppo dentro la vena ed è uscito dall’altra parte. Poi, quando l’ha visto, dato che il sangue non scorreva nel tubicino, l’ha riportato in sede. Uno dei miei esami prevedeva che 2 delle provette fossero tenute al buio, avvolte in carta stagnola. Dato che ne ha fatta una sola e ha buttato la restante carta stagnola nel cestino con tutti gli altri rifiuti (cotone usato, contenitore ago sterile, etc.), quando si è accorta di aver bisogno di più carta, l’ha tranquillamente raccolta dal cestino dei rifiuti e ci ha avvolto la provetta. Poi, velocemente, alla fine del prelievo, ha messo il cotone e lo scotch sul mio braccio e mi ha indicato l’uscita. Dopo circa una mezz’oretta, tolgo il cerotto e l’interno del mio gomito è ovviamente blu, nelle dimensioni di 5x5cm. Nel pomeriggio, ricevo una telefonata dall’ospedale che mi dice che in una provetta è entrata dell’aria (“sa, signora, può succedere”, mi è stato detto). Mi è stato chiesto di tornare a rifare gli esami per raccogliere sangue per quel che mi serviva. Essendo un esame minore, ho optato per non tornare. In aggiunta a questo triste episodio, la disorganizzazione e l’assembramento di ieri mi sono sembrati un po’ eccessivi: le persone sono state spostate da una sala d’attesa all’altra senza un ordine preciso, chiamate a prendersi le provette, poi di nuovo in sala d’attesa, poi chiamate a sostare in mezzo al corridoio, in attesa di entrare. le infermiere che chiamavano i nomi a voce alta da dentro le stanze... sembrava un mercato. Forse un numerino e uno schermo avrebbero risparmiato tanto rumore, confusione, disorganizzazione e arrabbiatura dei pazienti. Sono ottimista e voglio pensare che non sia sempre così, ma credo che non avrò mai l’occasione di scoprirlo, perché sicuramente, la prossima volta, mi rivolgerò altrove.