Dott.ssa Ilenia Benfatto

Non è mia abitudine scrivere recensioni negative, lo reputo mortificante per la persona a cui è indirizzata, ma qualche volta non c’è altro modo per far sentire la propria voce in una società in cui spesso chi veste una divisa, un camice, pone un divario tra sé e l’altro, immotivato, spesso ridicolo. È quanto mi è accaduto, oggi, presso lo studio della dott.ssa Ilenia Benfatto, pediatra del mio nipotino, accompagnato dalla mamma alla visita di controllo. Nella mia vita, come madre, ho frequentato numerosi pediatri, dai quali andavo sola o in compagnia di marito, mamma, sorella, e ho trovato sempre la massima accoglienza e disponibilità all’ascolto. La dott.ssa Benfatto, aveva già chiarito che lei avrebbe parlato unicamente con il padre e la madre del bambino, tutto ciò dopo avermi completamente ignorata, eluso il mio saluto e senza mai guardarmi in faccia. Indirettamente, attraverso la madre m’invitava a intrattenere il bambino, e quando al momento della visita mi sono permessa di farle una domanda, non ha risposto, continuando il suo lavoro come se io facessi parte della tappezzeria della stanza. Solo in quel momento ho reagito, uscendo dallo studio con disappunto. Fortunatamente non tutti i medici si sentono investiti, come la dott.ssa Benfatto di chissà quale ruolo divino o s’inventano regole che si scontrano con una realtà dinamica, perché se é vero che gli interlocutori privilegiati sono i genitori del bambino, è pur vero che non sempre questi possono essere presenti e che un nonno, fino a prova contraria, ha legittimo diritto di far parte e interessarsi della salute del suo nipotino. Penso che saper trattare con i pazienti sia uno dei compiti principali di un medico, che non si distingue soltanto per competenze professionali ma per capacità empatiche e umane.